14 febbraio 2023
La storia del viale della Rimembranza, spiegata ai cittadini, non solo per diffondere la conoscenza della cultura locale, ma per promuovere il senso di appartenenza, la memoria ed il rispetto per i caduti che il viale stesso onora. E’ questo il senso profondo della bacheca, posata in questi giorni, all’accesso del viale dalla via Milano, sulla quale trova spazio una sintesi della ricerca storica del professor Franco Macchieraldo.
«Abbiamo fortemente voluto la riqualificazione del viale, terminata nei primi giorni dello scorso mese di novembre – spiega il Sindaco, Cristina Vazzoler – per restituire dignità ad un luogo di alto valore commemorativo, che necessitava di un intervento ampio sia sulla pavimentazione, sia sulla parte arborea. Il rinnovamento dei 60 cippi, la sostituzione degli alberi malati, la potatura generale, il nuovo percorso ciclo pedonale, in calcestruzzo architettonico, il rifacimento della pavimentazione ghiaiosa: tutti questi elementi hanno rinnovato in modo ordinato questo monumento, nel quale è possibile sostare, all’ombra dei pruni, nelle panchine in sienite. La nuova illuminazione con i lampioni bassi, inoltre, non interferisce con le chiome degli alberi e crea un tappeto di luce che conferisce rilievo ai cippi. La posa della bacheca è l’ultimo elemento di questo intervento complessivo ed ha un valore fortemente simbolico perché, nel raccontarne la storia, anche la conservazione e la manutenzione assumono un significato più completo, comprensibile e, infine, necessario».
«Il Viale della Rimembranza di Vigliano Biellese fu inaugurato nel 1923 – spiega Franco Macchieraldo - in onore dei suoi 60 cittadini caduti nella Grande guerra; viali simili si trovano in numerosi comuni per esorcizzare il lutto e monumentalizzare la Memoria: terminato il conflitto, ogni nazione coinvolta si trovò a fare i conti con il vuoto lasciato dai 12 milioni di soldati che, complessivamente, non fecero ritorno. Nacque così il Mito del Caduto, il cui ricordo veniva celebrato dallo Stato in una dimensione pubblica come segno di gratitudine per il sacrificio compiuto: una religione civile per metabolizzare tutte quelle morti che si esplicitava attraverso i monumenti ai caduti, spesso declinati secondo tipologie nazionali. In Italia vennero così realizzati i Viali, o Parchi, della Rimembranza: veri e propri monumenti vegetali in cui ad ogni albero era associato (tramite una targhetta) il nome di un caduto, che simbolicamente, con la fioritura primaverile, tornava alla vita: una simbologia che risale ai riti del santuario di Eleusi, nell’antica Grecia.»
«E’ doveroso tutelare questo bene culturale, ora vincolato dalla Soprintendenza – conclude il Sindaco - con un’attenzione specifica per le lapidi, per la ghiaia, per le essenze che ogni anno, fiorendo, rinnovano l’omaggio alle vite dei soldati che la guerra ha strappato al mondo. Lo dobbiamo ai caduti di allora, al rispetto della storia, ma anche dei cittadini di oggi e del denaro pubblico speso per la riqualificazione da poco terminata. L’invito, quindi, a tutti, è di soffermarsi a leggere la storia che il professor Macchieraldo ha sintetizzato, rendendola pienamente fruibile a tutti. Ed anche a prendersi cura del viale così da proseguire, quotidianamente, nell’azione di tutela che questo monumento richiede e per cui vietarne l’accesso agli animali è stato necessario, mentre – sottolineo - il marciapiede che corre a lato è invece pienamente percorribile anche dagli amici pelosi»
«Il Viale della Rimembranza di Vigliano Biellese fu inaugurato nel 1923 – spiega Franco Macchieraldo - in onore dei suoi 60 cittadini caduti nella Grande guerra; viali simili si trovano in numerosi comuni per esorcizzare il lutto e monumentalizzare la Memoria: terminato il conflitto, ogni nazione coinvolta si trovò a fare i conti con il vuoto lasciato dai 12 milioni di soldati che, complessivamente, non fecero ritorno. Nacque così il Mito del Caduto, il cui ricordo veniva celebrato dallo Stato in una dimensione pubblica come segno di gratitudine per il sacrificio compiuto: una religione civile per metabolizzare tutte quelle morti che si esplicitava attraverso i monumenti ai caduti, spesso declinati secondo tipologie nazionali. In Italia vennero così realizzati i Viali, o Parchi, della Rimembranza: veri e propri monumenti vegetali in cui ad ogni albero era associato (tramite una targhetta) il nome di un caduto, che simbolicamente, con la fioritura primaverile, tornava alla vita: una simbologia che risale ai riti del santuario di Eleusi, nell’antica Grecia.»
«E’ doveroso tutelare questo bene culturale, ora vincolato dalla Soprintendenza – conclude il Sindaco - con un’attenzione specifica per le lapidi, per la ghiaia, per le essenze che ogni anno, fiorendo, rinnovano l’omaggio alle vite dei soldati che la guerra ha strappato al mondo. Lo dobbiamo ai caduti di allora, al rispetto della storia, ma anche dei cittadini di oggi e del denaro pubblico speso per la riqualificazione da poco terminata. L’invito, quindi, a tutti, è di soffermarsi a leggere la storia che il professor Macchieraldo ha sintetizzato, rendendola pienamente fruibile a tutti. Ed anche a prendersi cura del viale così da proseguire, quotidianamente, nell’azione di tutela che questo monumento richiede e per cui vietarne l’accesso agli animali è stato necessario, mentre – sottolineo - il marciapiede che corre a lato è invece pienamente percorribile anche dagli amici pelosi»
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Area | Servizi Generali | ||||||||||||
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Personale | rag. Maria Adelaide Rosso dott.ssa Giulia Melis sig.ra Antonella Beggiato sig.ra Ilaria Lunardi |
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